mercoledì 25 gennaio 2012

17/07/2009
GIUSTO PER BUTTARLA IN CACIARA, HO MANDATO QUESTA POESIA AL BLOG DI DARIO FRANCESCHINI...


Quando il Partito Democratico
era vicino al vuoto pneumatico,
ci si dimise il uolter veltroni,
(con dispiacere di berlusconi).

Un anno e mezzo di balbettio
la situazione andata a schifio
ogni uscita l’ennesimo danno
dalle politiche fino ad alemanno.

Quando ormai c’era l’estrema unzione
Per un partito in via d’estinzione
si ricordarono che c’era Dario
che era il vice del segretario.

Con quell’aria da bravo boy scout
e la faccia da pugile dopo il knock out
le giacche un po’ lise comprate alla Standa
ed il carisma di un bruco o di un panda,
è Franceschini un po’ bianco e un po’ grigio
che al dovere deve essere ligio,
il segretario predestinato
per addossargli il disastro annunciato.

E invece senza esibizionismo
e con un po’ di antiberlusconismo,
senza impennate e senza epopee
evita il peggio per le europee.

Cosa lo rende l’anti- Bersani?
Stare simpatico alla Serracchiani?
Verso il congresso si districa arzillo
tra luminari e voglia di Grillo

Daranno i posteri l’ardua sentenza,
se sarà Dario o la Provvidenza
a liberarci dall’umiliazione
dal giogo mortifero di Lega e biscione

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